Coro Out of time
Coro "Out of Time"


Angelo Testa - S. Virginia

Estemporanea pittura 2015

 


Sabato 15 agosto. Partenza per Tel Aviv per iniziare un grande viaggio alla scoperta dei luoghi dove ha vissuto Gesù. Seguendo le sue orme abbiamo iniziato la visita partendo da Nazareth, dove ha passato la maggior parte della sua vita con la sua famiglia. Ci siamo poi recati a Betlemme, dove è nato, e il tour si è concluso a Gerusalemme, dove è morto e risorto.

Insieme ad Edna, la nostra guida israeliana, abbiamo visitato tantissimi luoghi sacri, che sono stati importanti nella vita di Gesù: Cana, dove ha compiuto il suo primo miracolo trasformando l'acqua in vino e dove le coppie di sposi presenti nel nostro gruppo hanno rinnovato le promesse nuziali; il lago di Tiberiade che noi abbiamo attraversato in battello con un insolito vento che ricordava quasi la tempesta di cui parla Marco nel suo Vangelo (Mc 4,35-41); il monte delle Beatitudini dove predicava; il monte Tabor, su cui è avvenuta la sua trasfigurazione; il Giordano, fiume in cui è stato battezzato da Giovanni Battista e dove, anche noi, abbiamo fatto il "rinnovo delle promesse battesimali"; la basilica dell'Annunciazione e della Natività; il deserto, in cui per quaranta giorni Gesù è stato tentato da Satana; Gerico (in Cisgiordania) dove abbiamo visto un albero di Sicomoro vecchio di 2000 anni che potrebbe anche essere quello su cui si è arrampicato Zaccheo!... la basilica del "Padre Nostro", in cui Gesù ha consegnato questa preghiera ai suoi discepoli e della quale c'è la traduzione in tutte le lingue del mondo (anche in milanese!); il Cenacolo e l'orto degli Ulivi.

Un'esperienza diversa è stata l'alzarsi all'alba e attraversare a piedi una Gerusalemme ancora dormiente e silenziosa per raggiungere il Santo Sepolcro ed il Golgota.
Abbiamo visitato anche Qumran (dove sono stati trovati i manoscritti più antichi della Bibbia), abbiamo fatto il bagno nel Mar Morto e abbiamo fatto anche i fanghi! E poi ancora il Museo dello Yad Vashem realizzato a memoria dell'olocausto.

Proprio la vicinanza ai luoghi in cui Gesù ha vissuto, ha predicato ed è morto, ci ha aiutato a riflettere in modo più approfondito sulla nostra fede, cercando di attualizzare il significato della Sua parola, anche perché ogni tappa è stata accompagnata dalla lettura di un brano della Bibbia e da una riflessione di don Andrea.

Oltre ad essere un pellegrinaggio, questo viaggio è stato anche un'occasione per rafforzare la nostra amicizia e scoprire nuove persone.
Inoltre, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare le preziose testimonianze di persone che vivono in quelle terre, per capire come sia la loro vita oggi, in riferimento, soprattutto, alla questione israelo-palestinese. Due incontri importanti sono stati quelli con un giornalista palestinese, che tramite i suoi pezzi e le trasmissioni radiofoniche cerca di far capire alla sua gente che il problema fra israeliani e palestinesi non si può risolvere con le armi, ma bisogna trovare altre vie. Purtroppo il suo compito è reso più difficoltoso dalle condizioni precarie in cui versano i palestinesi: infatti vivono in una condizione di sudditanza rispetto ad Israele. Per esempio, a Betlemme è stato costruito un muro che crea un vero e proprio ghetto e che impedisce ai suoi abitanti di uscire liberamente dalla loro città, per noi turisti è stato facile valicarlo, è bastato mostrare il passaporto italiano, ma per i palestinesi che abitano a Betlemme e lavorano a Gerusalemme non è altrettanto facile: ogni giorno devono sottoporsi a un rigido controllo al check-point, dove, molte volte, vengono addirittura costretti a spogliarsi e vengono perquisiti.

Il problema della convivenza tra israeliani e palestinesi viene concretamente affrontato e trova un'alternativa nella comunità di Neve Shalom, che noi abbiamo avuto la fortuna di visitare: qui convivono musulmani, ebrei e cristiani, secondo un progetto che ha come fine l'accordo e la convivenza pacifica tra questi tre popoli.

Questo pellegrinaggio è stato una tappa importante per la nostra fede: poter vedere i luoghi in cui Gesù ha vissuto è un modo che aiuta a fare nostra la Sua parola.
Come direbbe Charles de Foucauld, "è stato profondamente dolce guardare le pareti di pietra sulle quali si sono posati gli occhi di Gesù e che Egli toccava con le sue mani."

Ci teniamo a ringraziare Don Andrea che ci ha proposto questo pellegrinaggio, tutti i nostri compagni di viaggio e anche le persone che ci hanno aiutato nelle nostre iniziative di auto-finanziamento, parte del cui ricavato è stato anche devoluto ai vari luoghi santi.

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