POTEVA ESSERE UNA DOMENICA QUALSIASI…
Domenica 13 ore 14,45 alla TV c’è la Roubaix, l’Inferno del Nord, sul pavè si susseguono gli attacchi, la gara è avvincente ma… devo andare ho promesso agli amici che alla MARCIA DEL GOLOSONE che ci sarei stato anch’io , e le promesse… Sul piazzale della chiesa un bouquet di volti sorridenti aiuta il sole a scaldarti il cuore. Ci sono tutti, amici vecchi e amici nuovi … scusate ma a che ora si parte? Alle 15 o alle 15 e 30? Tutte e due! Sì siamo in tanti e così siamo divisi in quattro gruppi, io sono nel terzo; ma più che un gruppo siamo una unica famigliola numerosa con nonne, zii, cugini, nipoti , nipotini e parenti da cerimonia ,quelli che non ricordavi di avere e che incontri, appunto, una volta l’anno. L’Angelo è ancora nel suo libro quando ci racconta della splendida piccola chiesetta cinquecentesca tirata giù, sì proprio tirata giù, con delle funi dalla furia (o dalla curia) edificatrice per far posto alla nuova e più capiente Chiesa Parrocchiale. L’amarognolo sapore della tappa di partenza è presto mitigata dal dolce sapore di gelato che gustiamo alla Agricola, seconda stazione di quella che si rivelerà una sorta di VIA DULCIS (Pasqua è vicina). L’azienda è un oceano di persone. Ma da dove arriva tutta ‘sta gente! Ondate di avventori rischiano di travolgerci, siamo metabolizzati dalla massa. Incredibilmente alla ripartenza ci siamo tutti, anche il Gianca , l’improbabile capo gruppo che ci guida. Cammino, ultimo a chiudere il gruppo, insieme ad una mamma che tiene per mano uno sgambettante uccellino di un paio di anni che completerà tutto il percorso cinguettando (a me) sconosciute canzoncine. Grazie Sara. Ma stiamo camminando troppo velocemente (!). La staffetta ciclomunita dell’organizzazione ci invita a rallentare per entrare, al nostro turno, nella piccola graziosa Chiesetta di S Giuseppe amorevolmente custodita e raccontata dal Fabio. Pochi metri più avanti, alla pasticceria da Fausto, non solo assaggio di colombe vari gusti ma anche inaspettata macedonia di fragole, onore al merito! Per la quinta tappa, la Azienda vinicola Cellamare dobbiamo addirittura attraversare la strada!! E’ chiaro che ci vogliono stroncare col chilometraggio. Ma teniamo duro e dopo aver assaggiato al fresco di cantina riprendiamo il cammino per arrivare alla Chiesa di S. Andrea. Qui il Golosone si appalesa per intero poiché nella stessa tappa si ciba la mente, con la descrizione degli interni Chiesa da parte di Sara da Limbiate, ed il gusto con dolcetti di casalinghe volontarie. Ci tocca la traversata del parchetto del Lazzaretto che intravediamo in lontananza allertati dal fumare azzurrino delle salamelle, accompagnate da regolare vinello. Ora via veloci (si fa per dire) verso la ottava e conclusiva tappa per la corte della Casa Museo Galluzzi Valcarenghi accolti, non ci fanno mancare nulla questi dell’associazione Santa Virginia , dalla musica di Sonia e da un ricco rinfresco; ci arriviamo dopo le 19 e 30. Facciamo due conti : abbiamo percorso una mezza decina di chilometri in poco più di quattro ore alla fantastica media di ZEROVIRGOLA, ottimo, è il mio primato personale! Speriamo non mi facciano l’antidoping perché sarei positivo a tutto, dall’allegrina al soddisfazione (pericoloso stimolante moltiplicatore di energia fortemente vietato in tempo di crisi) . E pensare che poteva essere una domenica qualsiasi … alla TV c’era la Roubaix, non so neanche chi l’ha vinta… qui invece abbiamo vinto tutti. |