Sabato 18 giugno. E' un tempo specchio dei tempi quello che ci apprestiamo a condividere in questo tardo pomeriggio di fine settimana, prossima al solstizio d'estate. A proposito ma ci sarà quest'anno il solstizio d'estate? Boh, speriamo! E' un tempo precario, precario anche lui, ma sono quasi le 18 e 30: è ora di allinearsi alla partenza. Vedo di spalle il folto gruppo di quelli che la STRABARBA la fanno sul serio, 7 km tutti di corsa. Al via l'improbabile starter scherza col conto alla rovescia:3,2,1, partiti. Ora quelli che prima vedevo di spalle li rivedrò solo all'arrivo, inizia la mia di Strabarba fatta di scarpinata a passo veloce, a farsi bastare la ora è mezza di tempo massimo stabilita dalla efficiente organizzazione. Ce la faremo, mi accompagno ad un gruppetto di De Coubertiniani , siamo qui perchè l'importante è partecipare! Il percorso è accattivante, si punta verso il Villoresi fino a Garbatola. Qui il paesaggio è da estemporanea di pittura, le nubi sono messe li da una mano incerta di bambino con tutti gli azzurro grigi possibili e qualche pennellata di azzurro. All'orizzonte, al limitare delle prealpi varesotte si indovina la pioggia; il vento ne porta qualcuna fino qui . Veniamo a noi, qualche decina di metri più avanti mamma con bimbo di sette/otto anni alterna il passo alla corsa: quando li hai quasi raggiunti capisci cosa significa quasi quando si è in movimento : significa che non li raggiungi! Ma stavolta no, sulla strada del ritorno alla rotonda del cucu' ci siamo! Complice un "pit stop" del bimbo è sorpasso! Possiamo avviarci all'arrivo gratificati dalla prestazione non senza aver accarezzato i capelli a complimento del piccolo atleta. OK fatta in un'ora e dieci, in tempo per la premiazione dei migliori con tanto di coppe, inteso come insaccati, e altri premi natura. Per tutti i partecipanti sacchetto d'ordinanza pieno d'ogni bene. Ora inizia la seconda parte della Strabarba, quella condivisa con una moltitudine di gente in fila per la cena serale. Una volta tanto è un piacere vedere la fila non come scocciatura ma come premio agli sforzi dei tanti volontari che rendono possibile questi eventi. La gente è veramente molta, perché molta è la voglia di battere l'incertezza o ancora una volta la precarietà , quella di un tempo che non la vuol capire che è quasi estate. Ancora una volta quasi ... Vicenzino da Pogliano |