Domenica 11 giugno l'Associazione Santa Virginia porterà un pezzo di Spagna nella piccola cittadina di Barbaiana.E', oramai, diventata una tradizione la nostra. Ma volete sapere la storia di questo piatto valenciano?Il nome di questa pietanza proviene dal nome della pentola nella quale viene cucinata, ossia "paella o paellera". Infatti, la "paella" è una padella alla quale è stato tolto il manico per sostiutirlo con due maniglie.Possiamo datare la nascita della "paella" tra il secolo XV e XVI, per la necessità dei contadini e dei pastori di avere un pranzo facile da trasportare e composto da ingredienti.La tradizione vuole che la "paella" venga cucinata all'aria aperta e possibilmente con legna d'arancio, che a Valencia è facile trovare. Questa legna, a parte dare alla "paella" un certo aroma, ha la caratteristica di mantenere un fuoco costante e facile da controllare, visto che in molte parti dell'elaborazione del piatto, bisogna regolarne il calore. Quando non è possibile utilizzare la legna il sistema più utilizzato è una serpentina circolare e a gas per distribuire equamente il calore a tutta la "paella".La "paella" è un piatto tipico da consumare a pranzo e non a cena.Il giorno in cui i valenciani si ritrovano attorno al fuoco ed in famiglia per mangiare una "paella" è la Domenica a pranzo, per le caratteristiche festive di questo giorno della settimana. Meno chiara è la motivazione per cui la "paella" viene consumata anche il Giovedì. Due sono le ipotesi: una che fa riferimento ai ritardi di consegna del pesce, per preparare il brodo, che non arrivava, ai paesi interni, prima del giovedì e un'altra dell'epoca franchista, quando alcuni domestici avevano il giorno libero proprio il Giovedì, lasciando per la notte del Mercoledì tutti gl'ingredienti pronti in modo da agevolare la "signora" di casa, che doveva solo aggiungere il riso, mescolare e lasciar riposare.Ora che conosciamo tutta la storia di questo delizioso piatto, non ci resta che gustarlo in compagnia! |