Coro Out of time
Coro "Out of Time"


Angelo Testa - S. Virginia

Estemporanea pittura 2015

 


Come ogni anno al termine delle feste natalizie, gennaio porta un appuntamento ormai consolidato e che si arricchisce di anno in anno di nuove piccole innovazioni: il falò di S. Antonio.

Il 17 gennaio che quest'anno cade di sabato vedrà la serata illuminata dal falò che il comitato Santa Virginia accenderà all'ora di cena. Il fantoccio verrà issato in cima alla catasta di legna e intorno la gente potrà scaldarsi con il fuoco e con le bevande preparate in suo onore. The, vin brulè, cioccolata e cos'altro? Vi attendiamo numerosi per onorare anche quest'anno questa tradizione.

Vi ricordiamo di non mangiare a casa, ma di mangiare con noi davanti al falò.

Storia di S. Antonio

San'Antonio Abate detto anche Sant'Antonio il grande viene considerato dalla chiesa il primo degli abati; si deve a lui infatti la nascita e la diffusione di aggregazioni di monaci che vivono sotto la guida spirituale di un padre, detto Abbà, e che si consacrano al servizio di Dio. La vita e le opere di Sant'Antonio sono state tramandate fino a noi da Sant'Atanasio, vescovo di Alessandria, che conobbe Antonio e fu da lui coadiuvato nella lotta all'eresia ariana.
Antonio nacque intorno al 251 da agiati agricoltori egiziani; rimase orfano prima dei vent'anni e dovette occuparsi della sorella minore e del patrimonio dei genitori. Sin da subito sentì il bisogno di seguire l'esortazione evangelica "Se vuoi essere perfetto, và, vendi tutto quello che possiedi e dallo ai poveri", affidò la sorellina ad una comunità femminile, distribuì i suoi avere ai più poveri e si trasferì nei deserti attorno alla sua città, vivendo in preghiera, in solitudine, in povertà e castità. Durante il suo periodo da eremita si racconta che abbia avuto una visione in cui un'eremita oltre che a passare la sua giornata in preghiera intrecciava una corda. Antonio rimase folgorato da questa visione e decise di affiancare alla sua vita di preghiera una vita di lavoro in modo da vendere i sui prodotti per guadagnarsi il cibo; da qui nacque il motto Ora et Labora. Successivamente si spostò verso il Mar Rosso sul monte Pispar dove si rifugiò in un'antica fortezza. Molte persone vollero stargli vicino e Antonio visse aiutando i più bisognosi con guarigioni e liberazioni dal demonio. Intorno al 300 nacquero i primi gruppi di monaci seguaci di Antonio e le prime comunità monastiche. Antonio morì il 17 gennaio del 357 nel deserto della Tebaide. Venne sepolto dai suoi discepoli in un luogo segreto.
La nascita della tradizione di accendere un falò in onore di Sant'Antonio nel giorno della sua morte è dovuta al fatto che un racconto vedeva il Santo addirittura recarsi all'inferno per contendere al demonio le anime dei peccatori che si rivolgevano a lui per una guarigione.
Sant'Antonio è considerato anche il Santo protettore degli animali domestici; nell'iconografia cristiana infatti viene spesso raffigurato con un maiale con appesa al collo una campanella. La tradizione deriva dal fatto che l'ordine degli Antoniani aveva ottenuto il permesso della curia di allevare maiali poiché il grasso derivante da questi animali veniva impiegato per ungere i malati del fuoco di Sant'Antonio, malattia curata appunto dal Santo. I maiali erano nutriti a spese della comunità e vagavano liberamente per il paese con una campanella appesa al collo.

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