Sabato Santo, il giorno del silenzio. Non ci facciamo caso, ma il discreto suono delle campane, ci fa compagnia nella giornata, scandisce alcuni importanti momenti, è un richiamo e una consolazione, è un partecipare alla vita della comunità, quando le campane tacciono, come in questo giorno, ci fa riflettere e un po’ ci intristisce. Il silenzio è poi particolarmente intenso se ci si alza alle cinque del mattino. E’ faticoso alzarsi soprattutto dopo che alla sera la celebrazione della passione ci ha tenuti in chiesa sino alle 23.00, ma è anche bello, ci fa assaporare la giornata in pieno e poi ci si alza non per i soliti motivi ,ma per un incontro speciale. Ore 5.30 ritrovo in piazza. I coraggiosi di ogni anno si incontrano per il consueto pellegrinaggio al Sacro monte di Varese. E’ una tradizione che a Barbaiana dura da molti anni, ha avuto come tutte le tradizioni alti e bassi, in alcuni anni la partecipazione era altissima, in altri solo pochi sopravvissuti. Quest’anno come una piacevole sorpresa abbiamo visto facce nuove addirittura provenienti da “fuori paese” invitati da chi ritiene questo momento importante e suggestivo. Eravamo circa trenta persone comprese le nostre suore. Siamo partiti in macchina, sempre con molti dubbi sulla strada da percorrere, ma fiduciosi nell’arrivo. Infatti puntuali alle 6.30 siamo arrivati all’inizio del percorso delle cappelle del Sacro Monte. E’ sempre una emozione grande arrivare li al mattino presto, quando non c’è ancora nessuno solo il silenzio e il canto degli uccelli che ci accompagna. Abbiamo iniziato la salita e la recita dei tre rosari illustrati dalle scene delle 14 cappelle. La salita è agevole, ma certo un po’ di fiatone non manca e la recita del rosario a volte è fatta con la voce un po’ tremante dal fiatone, ma questo non ci toglie la concentrazione. Finalmente l’ultima decina, la più sofferta ci accompagna alle soglie della chiesa. Entriamo in silenzio , in chiesa alcune persone stanno recitando il rosario, ci uniamo a loro per le ultime decine e poi cantiamo la Salve Regina, un momento di raccoglimento e preghiera personale e poi siamo fuori, davanti alla statua di Paolo VI. Facciamo la foto ricordo di rito, pensando ai nostri posteri che quando la vedranno ci penseranno e ci ricorderanno e poi… andiamo a rifocillarci. Il nostro solito bar ci attende. E’ anche questo un momento di comunione e di comunicazione. Stare insieme intorno ad un tavolo e scambiarci i primi auguri di Pasqua mangiando qualcosa e chiacchierando insieme è un modo per fare comunità. Al termine della colazione ripercorriamo la strada in discesa. Adesso non c’è più il silenzio, la strada e invasa da centinaia di persone che si apprestano a salire al santuario, noi felici della nostra esperienza torniamo a Barbaiana e ci diamo appuntamento per la grande veglia della sera,dove finalmente torneranno a suonare le campane per ricordare la grande notizia della Resurrezione di Nostro Signore. Luisa |